Attacchi di Panico

Attacchi di panico

Gli attacchi di panico consistono in risposte fisiologiche di allarme che possono verificarsi tramite vari sintomi (vertigini, sbandamenti, derealizzazione, depersonalizzazione, difficoltà respiratorie, etc.). L’allarme sembra ingiustificato e può verificarsi in un qualsiasi momento senza apparente causa che giustifichi in quel momento l’attivazione fisiologica corrispondente.

Esso è il segnale di pericolo inviato dal cosiddetto Sistema Motivazionale di Attaccamento, dove per attaccamento si intende la relazione interiorizzata con figure significative della propria vita. Molto spesso il panico nasce in periodi di separazioni o lutti, o in passaggi cruciali del proprio ciclo vitale.

Passi fondamentali della psicoterapia

Nella psicoterapia si utilizzano strategie di ristrutturazione cognitiva veicolate tramite PNL e comunicazioni verbali volte a modificare i pensieri catastrofici automatici (es., sto impazzendo, sverrò, ho un infarto,ecc.). 

Tramite l’esplorazione dell’evento e delle risposte emotive e di pensiero ad esso associate, la persona impara a gestire le sensazioni fisiche e non temere l’eccessiva attivazione neurofisiologica. L’accettazione controllata permette di spegnere la paura e di convivere con l’evento fino al suo esaurirsi.

Una volta intervenuti nella fase di emergenza degli attacchi di panico, la persona torna ad essere libera e autonoma senza doversi limitare nei comportamenti. A questo punto si può passare alla seconda fase del lavoro che prevede la comprensione degli elementi scatenanti una reazione fisica di tale portata.

La storia della persona contiene tutte le informazioni necessarie per risalire all’origine profonda di tale vulnerabilità andando a modificarne le cause. Sono quindi importanti la ricostruzione della storia di vita, dei legami significativi, delle relazioni sentimentali e sociali. 

Vengono presi in esame eventuali traumi, compresa la prima esperienza di un attacco di panico. Possono venire impiegate tecniche volte ad elaborarli emotivamente, come l’EMDR.

Infine, possono essere utili tecniche di rilassamento e soprattutto strategie che aumentino la capacità del soggetto di accettare le emozioni negative. In particolare, la meditazione mindfulness e le tecniche esperienziali tipiche della Acceptance and Commitment Therapy (ACT).